«Alcuni temi di riforma devono essere posti all'ordine del giorno». Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha dato ieri la sua chiave di lettura alla difficile congiuntura delle professioni: la contrarietà alla liberalizzazione non può essere opposizione pregiudiziale al cambiamento. Lo ha fatto intervenendo all'assemblea straordinaria del Comitato unitario permanente degli ordini professionali (Cup) e dell'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp). Un'assemblea che ha dato spazio alle parole dei rappresentanti degli Ordini e delle Casse professionali. Sicuri che, nei prossimi mesi, ci sarà da combattere e pronti a convocare una grande manifestazione unitaria per ottobre.
«Molti sono convinti che la liberalizzazione delle attività professionali sia un modo per dare un impulso all'economia. Io non ci credo», dice Sacconi, che però sollecita l'apertura del dialogo. «Anzitutto - spiega - c'è un difetto di accesso che dipende dal percorso di preparazione troppo lungo e che possiamo risolvere integrando il praticantato nella fase di studi: è una scelta che non può essere rinviata». L'esame di Stato, inoltre, «dovrebbe diventare una verifica di tipo pratico». Poi «bisogna affrontare il tema di come rendere più affidabili ed efficaci gli Ordini». Ancora, vanno studiati sistemi per affidare responsabilità più ampie ai professionisti. «Questo mi conduce all'idea dell'assicurazione obbligatoria», dice Sacconi. Sulle tariffe minime, il ministro chiarisce che «il tema è aperto come tributo al mantra competitivo». E, infine, sulle Casse, annuncia per settembre un tavolo su vigilanza e regolazione.
Spunti che alleviano solo in parte la preoccupazione dei presenti. «A cinque anni dal decreto Bersani - spiega il presidente del Cup, Marina Calderone - ci siamo trovati ad affrontare una situazione peggiore. Ma se pensiamo di essere riusciti ad arginare l'impostazione della manovra, siamo fuori strada. L'autunno sarà caldissimo». Per questo, annuncia la creazione di un tavolo permanente degli Ordini e una manifestazione unitaria ad ottobre, quasi certamente il 12. Anche perché, racconta con preoccupazione Maurizio De Tilla, presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura «c'è una maggioranza trasversale che vuole queste liberalizzazioni: torneranno alla carica». Nella mobilitazione saranno coinvolte anche le Casse, rappresentate dal presidente dell'Adepp, Andrea Camporese: «Finanziaria limita il nostro perimetro; con l'ultima ci è stato imposto di applicare il Codice appalti e siamo stati messi sotto la vigilanza della Covip. Questa parcellizzazione non è percorribile; andiamo avanti invece sulla strada di una mutazione organica».
Oltre alle proteste arriva anche qualche apertura. Perché, come sottolinea il presidente dell'Ordine degli architetti, Leopoldo Freyrie, «non dobbiamo manifestare contro qualcosa, ma per qualcosa». Una sollecitazione che arriva anche dal presidente del Consiglio nazionale del notariato, Giancarlo Laurini: «Dobbiamo nominare una task force che rivisiti i nostri progetti di riforma». Sergio Polese, presidente dell'Associazione dei professionisti dell'area tecnica: «Non dobbiamo limitarci alla difesa. Ricordo che un anno fa abbiamo portato al ministro Alfano un documento che dava le nostre idee per la riforma. Perché non se ne parla più?».
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